La vera soluzione per riequilibrare il mercato degli affitti
Nelle ultime settimane, il dibattito sul mercato immobiliare si è concentrato sulla nuova tassazione del 26% sulle locazioni brevi, misura introdotta per contenere l’offerta turistica e riportare sul mercato più immobili a canone tradizionale.
Una scelta che molti considerano la panacea del problema, ma che in realtà ne affronta solo gli effetti e non le cause.
La vera questione, che continua a frenare il ritorno alla locazione residenziale, è l’incertezza dei tempi di recupero dell’immobile in caso di morosità o di fine contratto.
Ecco perché la proposta di legge DDL n. 1610, attualmente all’esame del Parlamento, rappresenta il vero intervento riformatore capace di incidere sulla sostanza, non sull’apparenza.
Il DDL 1610: tempi certi e tutela dei diritti
La proposta introduce misure concrete per semplificare e accelerare le esecuzioni immobiliari.
Tra i punti più rilevanti:
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snellimento delle procedure giudiziarie per morosità o rilascio dell’immobile;
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tempi certi di esecuzione, con step digitalizzati e monitorabili;
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riduzione dei costi e delle sospensioni che oggi paralizzano la giustizia civile.
Si tratta di una riforma che tutela contemporaneamente proprietari e inquilini onesti, restituendo equilibrio e certezza al mercato.
In un contesto in cui il diritto di proprietà e quello all’abitare devono coesistere, la certezza dei tempi è l’unico vero strumento di equità.
Perché il problema non sono le locazioni brevi
Molti osservatori, alimentati da narrazioni semplificate, individuano nella crescita delle locazioni brevi la causa della carenza di alloggi disponibili per la prima casa.
Ma questa è una lettura superficiale: il boom degli affitti turistici è una conseguenza, non la causa del problema.
Chi possiede un immobile e teme di non riaverlo per anni in caso di morosità, preferisce:
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lasciarlo sfitto, evitando rischi e contenziosi; oppure
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optare per locazioni brevi, percepite come più sicure, snelle e flessibili.
Finché il sistema giudiziario resterà lento e imprevedibile, ogni incentivo o tassa sulle locazioni brevi sarà un palliativo, non una soluzione.
La tassa del 26%: un intervento distorsivo e discriminatorio
Il recente provvedimento governativo prevede che la cedolare secca per le locazioni brevi salga al 26% per chi concede in locazione un immobile per periodi inferiori ai 31 giorni.
L’intento dichiarato è quello di riequilibrare la tassazione, ma il testo non si limita ai portali digitali: parla espressamente anche di “intermediari”, comprendendo così gli agenti immobiliari.
Una scelta che introduce una discriminazione inaccettabile.
Assimilare un professionista regolarmente iscritto e abilitato, che opera nel rispetto delle regole fiscali e deontologiche, a un portale digitale anonimo significa svilire il ruolo dell’intermediazione professionale e colpire una categoria che garantisce legalità e trasparenza.
Inoltre, l’aumento d’imposta rischia di produrre l’effetto opposto:
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spingere i proprietari verso canali informali e non tracciati;
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ridurre la trasparenza fiscale;
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non incidere minimamente sull’offerta abitativa a lungo termine.
La vera riforma: tempi certi e fiducia nel sistema
La tutela dei diritti e la certezza dei tempi sono le basi per un mercato immobiliare sano.
Semplificare le esecuzioni immobiliari non significa penalizzare gli inquilini, ma garantire a chi rispetta gli impegni di vivere in un sistema equo e prevedibile.
Solo restituendo fiducia ai proprietari si potranno riportare sul mercato migliaia di abitazioni oggi inutilizzate, perché tenute vuote per paura di non riuscire a recuperarle in caso di controversia.
La proposta di legge DDL 1610 rappresenta quindi una riforma strutturale, che affronta la causa vera dell’attuale squilibrio: l’inefficienza del sistema giudiziario civile.
Il settore immobiliare non ha bisogno di nuove tasse, ma di certezza, fiducia e tutela della professionalità.
La tassazione al 26% sulle locazioni brevi rischia di essere solo una misura simbolica e punitiva, mentre la riforma delle esecuzioni immobiliari può davvero sbloccare il mercato e favorire la locazione stabile.
Solo così si potrà ricostruire un equilibrio tra proprietà, diritto all’abitare e valorizzazione professionale degli operatori del settore.
Il dibattito è aperto: la vera soluzione è davvero il 26% sulle locazioni brevi o un sistema giudiziario più rapido e certo?
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๐ Consulta qui il testo completo della proposta di legge DDL n. 1610 (PDF)
“Semplificazione e velocizzazione delle esecuzioni immobiliari in caso di morosità”
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